Genova – 25-06-2021. – Il dimesso intervento del Segretario di Stato Vaticano, card. Pietro Parolin, con cui conferma la «laicità dello Stato italiano», scoperta dal presidente del Consiglio dei ministri in Senato, è stata letta da tutto il coro clericale dei laici-chierichetti, con Stampa appresso, come una «retro marcia». Contenti lorsignori per i quali, dunque, «Roma locuta, causa finita»! La superficialità è la madre di tutte le menzogne che abbiamo udito in Senato, prostrato in brodo di giuggiole davanti al messia Mario Draghi che dispensava le sacre parole, come una Madonna qualsiasi di Medjugorje: «Lo Stato è laico e resta laico». Ma no! Che rivelazione: gli storpi camminano, i ciechi vedono, i puzzoni profumano, il «Drago nostro che sta nei cieli» ha oscurato il Sole. Come se non bastasse, a stretto giro di posta, è arrivata la benedizione del Segretario di Stato come imprimatur alle mariane rivelazioni: «Certo che l’Italia è uno Stato laico»; volete insegnarlo a noi che l’abbiamo educato a una «sana laicità» clericale?…