Pubblico la mia lettera di risposta all’invito del Vicario generale di Genova che invita tutto il clero a concelebrare con il Vescovo la Messa degli Olii e condividere il pranzo comune in segno di «fraternità». Nella lettera espongo le ragioni della mia assenza. Finché accetteremo compromessi sacrilega, non abbiamo il diritto di né di celebrare né di predicare. Se vuole concelebrare, il Vescovo e il suo Vicario ristabiliscano la comunione col clero e con la chiesa locale e riparino il male che compiono coscientemente. Partecipare significa essere complici e sacrileghi. Con amarezza.
Paolo Farinella, prete «acefalo», senza vescovo